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2012-06-12/15:51:50 Completo Visitato: 703
Chiudete tutto e aprite la mente del cuore. Dirigetevi verso la libertà di scelta.
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Chiudete tutto e aprite la mente del cuore. Dirigetevi verso la libertà di scelta.

Che cosa ti hanno sempre raccontato su di te? Che cosa ti hanno ripetuto che sei, così tante volte, che alla fine ti sei convinto che quella persona di cui parlavano eri proprio tu? Che cosa pensano di te tua moglie o tuo marito, il fidanzato o la fidanzata? Che cosa ti ripete in continuazione tuo figlio/a su di te e il tuo modo di essere? Cosa rappresenti per i tuoi amici? Non si tratta di giudicare il giudizio altrui, ma di comprendere quanto di vero c’è nelle loro parole: quello che ti viene ripetuto in continuazione è veramente quello che intimamente senti o sei rimasto vittima di una convinzione che non è la tua? E questa convinzione non tua, quanto ti ha condizionato fino ad oggi, influito sulle tue scelte, minato la stessa percezione di felicità? 

Qualcuno ha detto: “ripetete ad un bambino che è stupido per un solo mese consecutivo ed alla fine lui sarà intimamente certo di esserlo per una vita intera”.

 

Proviamo a riflettere, ad esempio, sul rapporto tra genitori e figli, esaminiamo il ragionamento fatto per estrarne degli spunti di riflessione, che successivamente applicheremo al rapporto interpersonale che sceglieremo. Successivamente analizzeremo i messaggi che provengono dal mondo esterno, dalla televisione, dalla radio, dalla pubblicità.

 

Un genitore potrebbe decidere di dire a suo figlio che sbaglia sempre, che non fa mai abbastanza, che se il padre o la madre stanno così male è solo perché soffrono per il loro figliolo, soffrono nel vedere il proprio figlio così!

 Ma così come? Forse solo così diverso da lui o da lei? Quali insicurezze ed amare esperienze nascondono tali affermazioni? I figli sono anch’essi dotati di un’anima, di un'essenza diversa da quella del padre o della madre. Ma perché questa diversità dovrebbe necessariamente essere dannosa? Chi lo ha detto che essere diversi dai propri genitori è uno svantaggio? Quello che forse il buon padre credeva era che, se il comportamento da lui tenuto negli anni gli aveva consentito di sopravvivere, anche suo figlio avrebbe dovuto tenere il medesimo comportamento. Un atteggiamento di privazione e sofferenza materno potrebbe trarre la sua ragion d'essere sulla presupposizione che ciò che non aveva lavorato bene in lei, non avrebbe mai funzionato per nessuno. Non si sono mai chiesti se la diversità del figlio si sarebbe con gioia potuta trasformare nell'unico vero vantaggio competitivo che il bambino, ormai uomo, avrebbe posseduto da grande? Quante volte nel tempo, il bambino aveva provato inutilmente a reagire, urlando senza voce: “accettami così come sono!”, “concedetemi l’opportunità di dimostrare il mio valore”. Ed alla fine se ne era convinto anche lui, la sua vita era stata un fallimento, non aveva mai costruito niente di solido anzi era riuscito a dilapidare ciò che il padre e la madre con tanti sacrifici erano riusciti a costruire negli anni. Quel padre o quella madre che, seguendo le loro regole, hanno amato alla follia quel figlio ma non sono riusciti mai a comprenderlo fino in fondo, hanno forse sbagliato tutto? No! Ho avuto modo di parlare con un genitore il cui amore era così forte da spostare le montagne, ma l’amore per lui era veramente amore se e solo se aveva una valenza concreta, l'amore non poteva essere un abbraccio, né un bacio o una parola affettuosa e tanto meno uno sguardo di comprensione e complicità; queste sono tutte cose superflue, inutili, che nella vita non servono a nulla. Amore per quel genitore è sinonimo di sicurezza economica, di quella sicurezza economica che a lui è sempre mancata. Amore per suo figlio voleva dire ascolto e comprensione, un complimento sincero, un sorriso senza scopo, cose che a lui erano sempre mancate. Ma se entrambi sono nel giusto, dov'è il problema? Perché non provare a comunicare? Perché non tentare di ascoltare l’altro? Comunicare vuol dire entrare in connessione, comprendere il significato delle cose per l'altro e confrontarlo con il proprio concetto di realtà. È bellissimo dare quello che noi vorremmo avere ma non è giusto aspettarsi gratitudine. E’ fuorviante aspettarsi qualcosa che noi non abbiamo mai detto di volere, di desiderare, che non abbiamo mai spiegato quanto fosse importante per noi. Se riusciamo a comunicare le nostre regole e ad ascoltare chi ci sta di fronte con le sue regole, se siamo riusciti a esprimere la volontà del nostro cuore e a metterci in ascolto del cuore dell'altro, a quel punto non ci saranno più scuse, non potremo più raccontarci bugie ne potranno raccontarcene. Se chi dice di volerci bene continua per la sua strada, senza tener conto della nostra verità, nonostante l'impegno con cui abbiamo cercato di comunicare le ragioni del nostro cuore e i desideri della nostra mente, a quel punto e solo a quel punto, non ci saranno più giustificazioni. Non ci potremo più permettere di non essere noi stessi, continuando a vivere la vita di qualcun altro. Non possiamo permettere a qualcun altro di raccontarci la nostra verità su noi stessi, correndo l’inutile rischio di farne parte. Non siamo quello che ci vogliono far credere ma siamo quello in cui crediamo. E se quello in cui crediamo di credere non è il nostro, non è più di noi che stiamo parlando.

Forse è arrivato il momento di dire a quella persona, chiunque essa sia: “tu sei stata importante e significhi molto per me, io ti voglio bene, ti amo, ma tu non sei la mia vita. Io ho una vita da vivere, da sperimentare, ho un sogno a cui voglio dare ascolto, ho un destino da compiere, ho un dono che è solo mio ed è diverso dal tuo. E’ stato bellissimo averti accanto, imparare da te tante cose, io ti sono riconoscente, ma adesso devo andare, devo seguire la mia strada, il meglio per me deve ancora venire

E' arrivato il momento di prenderci le nostre Responsabilità!

FLESSIBILI perché DETERMINATI. 

Non ci facciamo ingannare da quello che ci vogliono far credere, dai messaggi subdoli che giornalmente ci inviano con tutti i mezzi di comunicazione, diretti e indiretti. Non siamo quello di cui ci vogliono convincere, solo per sfruttare la nostra apparente incapacità di auto-emozionarci. Non è vero che abbiamo un cuore solo se compriamo quel tipo di macchina, non siamo passionali se lecchiamo un determinato cono gelato, non siamo frizzanti se beviamo quell’acqua … Noi viviamo e siamo, indipendentemente da quello che compriamo e dalle scelte che gli altri vogliono fare. Non diventiamo qualcosa di straordinario solo perché, con i nostri soldi, faticosamente guadagnati, arricchiamo qualcun altro. Ci vogliono far credere tante cose che non siamo, perché fa comodo così. Quando eravamo piccoli ci dicevano di non correre altrimenti ci saremmo fatti male, siamo cresciuti e ci hanno insegnato a rispettare le regole di qualcun altro, diventiamo adulti e siamo convinti che sia giusto lavorare 10 ore consecutivamente, stare 2 ore nel traffico e tornare a casa distrutti; al limite, per i più fortunati c’è l’ Happy Hour (un “ora felice”?? pazzesco!!!!! Chi ha inventato questo termine andrebbe premiato, un’intera ora di felicità in cambio di una giornata di duro sacrificio, beato chi se la fa, ma stiamo scherzando?). Infine siamo maturati ovvero diventati maturi, ma maturi per cosa? Per capire che tutto quello di cui ci hanno “resi convinti” fino a quel momento non ci ha regalato la felicità che speravamo? Maturi per comprendere le manipolazioni “genetiche” (leggi il DNA delle credenze) a cui ci siamo lasciati sottoporre per inseguire un sogno che non era il nostro? Cosa vogliamo per noi ora? Qual'è il nostro di Sogno? Che caratteristica speciale possediamo di cui possiamo gioire e applicandola siamo in grado di trasformare un piacere in un lavoro? Noi siamo unici e straordinari! Vi assicuro che possiamo sostenere con convinzione che il nostro petto nasconde un cuore di energia anche se non compriamo la corrente elettrica da quel determinato fornitore! Oppure credete veramente che qualunque nostra emozione è sempre vincolata a quello che dobbiamo fare e a ciò che ci viene caldamente consigliato di acquistare, anziché a quello che proviamo spontaneamente, senza forzature esterne? Ci vogliono far credere che per poter sognare dobbiamo necessariamente investire i nostri soldi in qualche lotteria. Tentare la fortuna per provare l’emozione della speranza anziché lasciarci andare alla voce del cuore e sperimentare momento per momento quello che di straordinario la vita ci sta offrendo. Non credete sempre a ciò che vi vogliono far credere, il problema di cui vi additano potrebbe non essere il vostro.

Chiudete tutto e aprite la mente del cuore, dirigetevi verso la libertà di scelta …… e la vita sarà tutta un’altra cosa!

Buona giornata e Straordinaria esperienza di vita

Eugenio MonSan


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