Come faccio?
Ma IO come faccio?
Quando la nostra mente è offuscata dai problemi, non vede soluzioni, si sente completamente travolta dagli eventi che stanno accadendo al di fuori del nostro controllo, potrebbe accadere di “entrare nel pallone”, perdere il controllo, sentire di dover fare qualcosa ma non sapere cosa e come farlo, ed è proprio allora che le nostre scelte non lucide possono determinare il tracollo emotivo e fisico.
Continuare a chiedersi: cosa devo fare io??, completamente immersi nella mancanza e nella disperazione non serve a nulla, ci porta solo più in basso.
Se siamo paura attiriamo preoccupazione.
Siamo mancanza attiriamo povertà.
Se siamo separazione attiriamo solitudine.
Si siamo egoismo attiriamo invidia.
Se diventiamo il problema attiriamo altri problemi.
Continuiamo a ripeterci: come faccio?, come faccio?, come faccio IO?, questa è tra le domande più distruttiva che potremmo porci, non trova risposte, non genera risorse.
Le domande che mi faccio determinano le conseguenze che ottengo, possono diventare la leva per kambiare le situazioni in meglio, ma perché questo accada devono sviluppare in noi nuove e potenti risorse, creatività, visione e positività di intenti.
Al contrario se è la disperazione che ci guida, tenderemo per natura incontrollata a porci domande che avranno il solo scopo di peggiorare la situazione, impedirci di vedere il meglio, ridurre le possibilità di scelta e farci stare male mentalmente e fisicamente.
Certo, in quei momenti può sembrare difficile reagire e riuscire a scorgere l'orizzonte illuminato dal sole, ma è proprio lì che risiede il coraggio dell'uomo che vuole veramente kambiare.
Ogni evento, ogni cosa, ogni pensiero, ogni persona con cui veniamo in contatto, rappresenta un mezzo per conoscere meglio noi stessi, sempre più in profondità. Conoscersi vuol dire avvicinarci alla Sorgente Universale e quindi Equilibrio, Serenità e Scopo.
Se facciamo nostra questa convinzione, questa credenza benefica profonda, diveniamo inattaccabili e conosceremo sempre il punto esatto da cui poter ripartire.
Altrimenti, focalizzando la nostra attenzione sul peggio, non saremo in grado di chiedere aiuto ai nostri Angeli e soprattutto non riusciremo ad ascoltare la loro voce rassicurante che ci guida; dal punto di vista razionale non avremo la lucidità di inquadrare il problema, di osservarlo da un altro punto di vista, scorgendo possibilità inaspettate e la forza di reagire con determinazione e coraggio.
Il nostro corpo tenderà a mandare segnali sempre più forti e più potenti: dolori improvvisi e localizzati, mal di testa, gambe deboli e affaticate, schiena sofferente e contratta, respirazione tronca e affannata. I segnali del nostro corpo e le emozioni che proviamo vanno accolti per quello che sono: una spia d'allarme che si accende, che richiede la nostra attenzione al fine di risolvere la causa che l’ha provocata.
Non facciamoci mai travolgere dal problema.
Non permettiamo al problema di decidere al posto nostro, all'evento di renderci immobili.
Farsi travolgere vuol dire cominciare ad immaginare tutti gli scenari più catastrofi e drammatici, ancora prima che questo possa realmente accadere. Anzi molto probabilmente non accadrà mai!
Se in quel momento non ci sentiamo in grado di affrontare le cose da soli, intorno a noi troveremo senza dubbio chi ci saprà aiutare e guidare nel miglior modo possibile. E’ lì pronto ad ascoltare la nostra preghiera, restiamo in ascolto e affidiamoci.
Una soluzione possibile, positiva è percorribile esiste sempre!
Il futuro catastrofico immaginato non si verificherà!
Nella maggior parte dei casi, il problema (come abbiamo spesso l'abitudine di definire un evento della vita che non ci sentiamo pronti ad affrontare) rappresenta solo lo strumento a nostra disposizione per passare ad un livello di consapevolezza superiore, dal quale saremo in grado di “sentire” e “vedere” cose che non avremmo mai immaginato potessero “realmente” esistere.
È l'esperienza il lato più bello del percorso e l'esperienza si rafforza di nuovi e potenti strumenti proprio quando il percorso diventa sconnesso e scivoloso.
La domanda che dovremmo porci è: cosa mi sta insegnando?
Il pensiero di cui dovremmo essere certi è: sta accadendo il meglio per me!
Rivolgiamo la nostra attenzione selettiva all'insegnamento che stiamo ricevendo e alla crescita interiore, il meglio accade continuamente, dobbiamo solo addestrare la mente all'elaborazione percettiva evolutiva. Emozione e Innovazione nella visione delle cose che possiamo avere e della vita che possiamo essere.
Non esistono problemi insormontabili, esiste una nuova visione del mondo e di noi stessi, esiste la gioia, la comprensione e lo sviluppo interiore, esiste un modo diverso di vedere e affrontare le cose: immersi nel presente, più creativi, interessati e positivamente sorpresi da quello della vita ci sta offrendo. La strada che porta alla vera felicità è lì di fronte a noi, è sufficiente fare il primo passo nella giusta direzione per percepirne l'esistenza.
Poco o molto che io abbia è necessario saperselo godere altrimenti non serve a nulla.
Per chi Crede nessuna prova è necessaria, per chi non crede nessuna prova è sufficiente.
Buona giornata e Straordinaria esperienza di vita!
Eugenio MonSan