Tutti ricerchiamo l'emozione, meglio se positiva. In ogni caso, provare un'emozione ci fa sentire vivi e presenti.Ognuno di noi è alla ricerca della felicità. Ci sono tanti e diversi modi per riuscirci, alcuni più impegnativi, altri meno. Il più semplice e meno coinvolgente, sembra essere quello di comprare un oggetto, fingendo di fare qualcosa per se stessi. L'acquisto di un bel vestito, un orologio, un computer, un telefonino nuovo, creme e profumi per apparire più belli, un auto, una casa al mare e così via ... L'emozione generata da queste cose è istantanea, ma decresce molto rapidamente nel tempo, non è duratura.
Quando la ricerca emozionale viene interrotta o si trasforma in fatica possono insorgere le reazioni automatiche di difesa dell’organismo e del pensiero. Questo stato di attesa forzosa, barriera o affannosa ricerca se prolungata nel tempo genera affaticamento emozionale a vari livelli.Esistono 4 stadi principali di resistenza o affaticamento emozionale, ognuno può avere origine da cause distinte e produrre effetti crescenti diversi, a seconda dell’individuo e del tempo trascorso.
In maniera simile a quello che avviene ai nostri muscoli sottoposti ad un eccessivo sforzo o a un evento traumatico, le nostre emozioni reagiscono con “dolore” via via crescente. Al di là del "dolore" percepito, l'azione di ritorno alla "normalità" è man man più lunga e impegnativa:
1° stadio/livello: Contrattura emozionale
2° stadio/livello: Stiramento emozionale
3° stadio/livello: Lesione emozionale
4° stadio/livello: Frattura emozionale
Ogni livello è caratterizzato da un'intensità crescente ed effetti sempre più profondi. Più andiamo in profondità, maggiore sarà la difficoltà per riemergere. La buona notizia è che tutti possono riemergere se veramente lo vogliono.
Perché non dare il giusto valore alle emozioni provate o non provate?
... se non liberiamo l'emozione che è dentro di noi, non sentiamo la vita scorrere come un fiume in piena verso la sua cascata e infine procedere lentamente nella serenità più totale ..
Mettiamoci alla prova!
Così, tanto per iniziare …
Prendiamo uno specchio, guardiamo la nostra immagine riflessa, osserviamone i contorni, fissiamola negli occhi e parlando liberamente esprimiamo tutto quello che pensiamo di lei.
Rispondiamoci.
Arrabbiamoci.
Dichiariamo il nostro amore!
Tiriamo fuori quello che abbiamo dentro parlando a voce alta.
Ascoltiamo la nostra voce, facciamo caso al tono che stiamo utilizzando e se non riflette l'emozione che vogliamo trasmettere, cambiamolo.
Non ci fermiamo, raccontiamoci tutto, le nostre insoddisfazioni come i nostri traguardi.
Ricordiamo un momento in cui, più di ogni altro, ci siamo sentiti trasportati dalle nostre emozioni, le abbiamo condivise con passione. Proviamo a rivivere quel momento con la stessa intensità.
Senza remore, senza limiti, senza dubbi, senza timore che qualcuno ci ascolti: siamo solo soli con noi stessi ed è straordinariamente bello.
Come ci sentiamo?
La pancia è vuota?
Le spalle sono scariche?
Le tensioni si sono allentate?
Cosa abbiamo capito?
Soffermiamoci sui nostri pensieri, scriviamo le nostre conclusioni, memorizziamo la sensazione più bella che abbiamo provato.
Possiamo anche darci un obiettivo per il futuro e credere fermamente di poterlo raggiungere.
Se vogliamo, possiamo!
È già tutto dentro di noi, dobbiamo solo permettergli di uscire.
Se ne sentiamo il bisogno utilizziamo un Grande Riferimento, parliamo un qualcuno di cui ci fidiamo, che ci può aiutare, senza giudicarci.
Riprendiamo in mano la nostra vita.
Buona giornata e Straordinaria vita
Eugenio MonSan